Ordini Cavallereschi Non Nazionali

**magnacruce** · Guru Admin Registrato: 28/12/09 23:22 Messaggi: 65

nel 2010 essere Cavaliere significa diffondere e difendere Fede, Cultura e Chiesa Cristiana oppure diventare una holding con tanti personaggi in cerca solo di patacche da appendere sull'abito o sull'uniforme? Question

E' una cosa che io e molti amici ci chiediamo da tempo e vorremmo che qualcuno ci desse una risposta seria e ponderata. Shocked

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**magnacruce** · Guru Admin Registrato: 28/12/09 23:22 Messaggi: 65

La prima grande distinzione la farei tra Ordini di merito, ossia quelli degli Stati e quelli invece "non nazionali" che sono generalmente a scopo religioso!
Si suppone che uno sia Cavaliere di uno Stato per eventuali meriti acquisiti e quindi oltre questi meriti ed una "fedina penale pulita" non serva altro.
Differente il discorso per gli Ordini che si rifanno alle autorizzazioni Papali o Reali nel corso dei secoli!
Un Ordine a sfondo Religioso dovrebbe avere la "difesa della fede" come scopo principale, ma non sempre è più così!
Anche Ordini prestigiosi, come quello di Malta, non sono in effetti quelli da cui sono nati nè tantomeno hanno più "effettivamente" scopi religiosi ma assomigliano sempre più a vere e proprie holding finanziarie che a mio avviso porterà anche alla loro fine, purtroppo.

**roberoma**

Quel che sconcerta un neofita, come me, per quanto riguarda la storia attuale degli Ordini cavallereschi, è il dato di fatto che si impiega troppo tempo alla guerra, fra Ordini cavallereschi, e non si fa fronte comune contro il dilagante malcostume, la dilagante volgarità, il successo del gossip, il successo di personaggi senza cultura che intascano cifre considerevoli per la sola presenza in discoteca; veline e calciatori; grande fratello ed amici di Maria De Filippi, ecc.
Da un lato lo SMOM, che si ritiene unico depositario della gloria passata, e sente puzza sotto il naso al solo nominare altri Ordini, anche quelli della Santa Sede o di sub-collazione. Dall'altro gli Ordini dinastici, che hanno tutto il diritto di essere fieri delle dinastie regali che li hanno in collazione, ma che si combattono fra loro per accaparrarsi nuovi insigniti. E, tutti indistintamente, contro gli Ordini non nazionali.
Bisognerebbe che tutti noi, che vogliamo vivere e proporre un ideale cristiano e signorile di vita, abbandonato l'antagonismo, ci unissimo per migliorare, non solo con la beneficenza, ma anche con appositi seminari-incontri-conferenze,ecc., questa umanità. Non per cercare adesioni, ma per aiutare i membri della Chiesa, quelli veramente motivati (e, per fortuna, ce ne sono ancora!), alla educazione morale e civile, oltre che cattolica, delle nuove generazioni.